sabato 26 aprile 2014
SIRACUSA E PROVINCIA AL COLLASSO TROPPI SBARCHI..................
CARO RENZI E CROCETTA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
VOGLIAMO SU GLI SBARCHI UNA SOLUZIONE CERTA!!!!!!!!!!!
ALTRIMENTI TUTTE DUE A CASA IN FRETTA!!!!!!!!!!!!!
Immigrazione: è stato d’assedio. L’allarme parte da Siracusa
L’immigrazione che cos’è? Un problema di coscienza? Un problema di fondi umanitari? Un problema di giustizia per i ricorsi al Tar e i gratuiti patrocini che inguaiano avvocatura e tribunali? Un problema di lavoro, di ordine pubblico? Di democrazia?
Nel leggere l’appello allarmato del sindaco siciliano di Siracusa si direbbe che è una grana di ordine pubblico e di gestione incontrollata dei flussi.
Ieri infatti si è tenuto un vertice d’urgenza in prefettura. “Dall’inizio dell’anno gli arrivi nella città sono stati 5mila, un flusso difficilmente affrontabile a causa della “mancanza di strumenti finanziari, struttrali e logistici” spiega il sindaco Giancarlo Garozzo, si apprende dalla nota diramata.
Bravi, bravi tutti. Kyenge, non batte un colpo? Il sindaco ha scritto a Letta, dalla disperazione. Altro che Lampedusa, altro che Rosarno. E’ un’altra Pompei sociale!
Chiede il sindaco siculo “strumenti efficaci, di natura eccezionale e straordinaria, senza i quali si rischia un vero e proprio stato di assedio del quale la nostra città uscirà esageratamente penalizzata”.
E non si è fermato qui, il sindaco. Perché l’assedio è sociale, di sicurezza, di ordine pubblico e sanitario. Così ha informato un’altra bella addormentata nel bosco, il ministro della Salute, l’altro ministro del caso kazako, Alfano…. Ha scritto a Crocetta, metti mai che il governatore riesca a dire qualcosa…. Poi ha interpellato nell’elenco della spesa politica pure il presidente Anci, lo spilungomagro Piero Fassino.
Ah… come li immaginiamo con le mani nei capelli, affaccendati a prendere il primo aereo e correre sul luogo dell’assedio, così lo chiama il sindaco, prima che gli assedianti facciano perdere le loro tracce e si infilino nel primo cunicolo della delinquenza per governare il territorio.
”E’ indubbio – scrive Garrozzo – che le competenze per fronteggiare tali evenienze non appartengono al comune di Siracusa, bensì alla locale Prefettura la quale le sta espletando, con grande professionalità e spirito di abnegazione, ma è pur vero che moltissime problematiche ricadono sul comune di Siracusa, il quale, pur nella mancanza di sufficienti strumenti, si sta adoperando, fino allo spasimo, per risolverle”. Tra le criticità, spiega la nota, il sindaco Garozzo individua quelle dei minori non accompagnati, delle malattie infettive e delle tensioni e delle proteste all’interno del centro di prima accoglienza, spiegando poi le contromisure fin qui adottate. “In occasione della vicenda dei profughi rifiutati da Malta e accolti a Siracusa – dice il sindaco – ho avuto modo di ringraziare il presidente del Consiglio Enrico Letta per le belle espressioni rivolte alla nostra amministrazione. Oggi purtroppo le belle parole non bastano più. In questa nostra città, già avvilita da fortissimi bisogni sociali, si sta vivendo una pericolosa emergenza di ordine pubblico, sanitario e sociale che denota una crisi di livello perlomeno nazionale, che non potrà essere risolta né dal prefetto, né dal sindaco di Siracusa con i soli mezzi e strumenti di cui si dispone”.
Che facciamo? Li rimandiamo tutti a casa, tenendo solo gli effettivi bisognosi? Diamo loro subito lo ius soli? Li spediamo a Rosarno, dove già prima che scoppiasse il bubbone, asl e autorità non sapevano come arginare l’emergenza sanitaria? E dove li spediamo, poi, visto che la concentrazione di stranieri è a casa nostra, non certo nella ridente e produttiva e felice ex terra del grano? Insomma, Siracusa è lontana, per modo di dire. Lontanissimi in tutti i sensi lo sono i politicastri che neanche a Ferragosto riescono a dare dignità alla politica.
Massì, ministri, accogliamoli tutti. Abbiamo dovuto accogliere anche voi, eletti con la legge che non sceglie chi ci governa, e mantenervi pure.
Capirai che ve ne frega di Sicuracusa, nuovo porto di sbarco, delle epidemie e dei viaggi che faranno i nuovi arrivati traforando il mediterraneo per arrivare indisturbati.
Foto: Immigrazione: è stato d’assedio. L’allarme parte da Siracusa
Sembra una seconda Rosarno. Il fatto è che ministri alla Kyenge o alla Bonino, delle questioni umanitarie se ne occupano solo quando cambia la luna. E a modo loro.
L’immigrazione che cos’è? Un problema di coscienza? Un problema di fondi umanitari? Un problema di giustizia per i ricorsi al Tar e i gratuiti patrocini che inguaiano avvocatura e tribunali? Un problema di lavoro, di ordine pubblico? Di democrazia?
Nel leggere l’appello allarmato del sindaco siciliano di Siracusa si direbbe che è una grana di ordine pubblico e di gestione incontrollata dei flussi.
Ieri infatti si è tenuto un vertice d’urgenza in prefettura. “Dall’inizio dell’anno gli arrivi nella città sono stati 5mila, un flusso difficilmente affrontabile a causa della “mancanza di strumenti finanziari, struttrali e logistici” spiega il sindaco Giancarlo Garozzo, si apprende dalla nota diramata.
Bravi, bravi tutti. Kyenge, non batte un colpo? Il sindaco ha scritto a Letta, dalla disperazione. Altro che Lampedusa, altro che Rosarno. E’ un’altra Pompei sociale!
Chiede il sindaco siculo “strumenti efficaci, di natura eccezionale e straordinaria, senza i quali si rischia un vero e proprio stato di assedio del quale la nostra città uscirà esageratamente penalizzata”.
E non si è fermato qui, il sindaco. Perché l’assedio è sociale, di sicurezza, di ordine pubblico e sanitario. Così ha informato un’altra bella addormentata nel bosco, il ministro della Salute, l’altro ministro del caso kazako, Alfano…. Ha scritto a Crocetta, metti mai che il governatore riesca a dire qualcosa…. Poi ha interpellato nell’elenco della spesa politica pure il presidente Anci, lo spilungomagro Piero Fassino.
Ah… come li immaginiamo con le mani nei capelli, affaccendati a prendere il primo aereo e correre sul luogo dell’assedio, così lo chiama il sindaco, prima che gli assedianti facciano perdere le loro tracce e si infilino nel primo cunicolo della delinquenza per governare il territorio.
”E’ indubbio – scrive Garrozzo – che le competenze per fronteggiare tali evenienze non appartengono al comune di Siracusa, bensì alla locale Prefettura la quale le sta espletando, con grande professionalità e spirito di abnegazione, ma è pur vero che moltissime problematiche ricadono sul comune di Siracusa, il quale, pur nella mancanza di sufficienti strumenti, si sta adoperando, fino allo spasimo, per risolverle”. Tra le criticità, spiega la nota, il sindaco Garozzo individua quelle dei minori non accompagnati, delle malattie infettive e delle tensioni e delle proteste all’interno del centro di prima accoglienza, spiegando poi le contromisure fin qui adottate. “In occasione della vicenda dei profughi rifiutati da Malta e accolti a Siracusa – dice il sindaco – ho avuto modo di ringraziare il presidente del Consiglio Enrico Letta per le belle espressioni rivolte alla nostra amministrazione. Oggi purtroppo le belle parole non bastano più. In questa nostra città, già avvilita da fortissimi bisogni sociali, si sta vivendo una pericolosa emergenza di ordine pubblico, sanitario e sociale che denota una crisi di livello perlomeno nazionale, che non potrà essere risolta né dal prefetto, né dal sindaco di Siracusa con i soli mezzi e strumenti di cui si dispone”.
Che facciamo? Li rimandiamo tutti a casa, tenendo solo gli effettivi bisognosi? Diamo loro subito lo ius soli? Li spediamo a Rosarno, dove già prima che scoppiasse il bubbone, asl e autorità non sapevano come arginare l’emergenza sanitaria? E dove li spediamo, poi, visto che la concentrazione di stranieri è a casa nostra, non certo nella ridente e produttiva e felice ex terra del grano? Insomma, Siracusa è lontana, per modo di dire. Lontanissimi in tutti i sensi lo sono i politicastri che neanche a Ferragosto riescono a dare dignità alla politica.
Massì, ministri, accogliamoli tutti. Abbiamo dovuto accogliere anche voi, eletti con la legge che non sceglie chi ci governa, e mantenervi pure.
Capirai che ve ne frega di Siracusa, nuovo porto di sbarco, delle epidemie e dei viaggi che faranno i nuovi arrivati traforando il mediterraneo per arrivare indisturbati.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento