domenica 28 dicembre 2014

LA REGIONE SICILIANA SENZA BILANCIO ORMAI ALLO SBANDO TRA MUTUO,PRECARI E RIFIUTI!



Il governo non sembra in grado di presentare una 'bozza' per la manovra economica 2014. Troppi 'buchi'. La sceneggiata degli improbabili debiti di asp e aziende sanitarie. I precari degli enti locali ormai a casa dall'1 gennaio prossimo. Mentre sui rifiuti e' stato 'sgamato' il gioco di confinduistria sicilia.
Quattro giorni fa - lunedì - abbiamo scritto che questa, per la politica siciliana, sarebbe stata una settimana difficile. Le nostre previsioni si sono rivelate esatte. Tranne l'acqua - che rimane nelle salde mani dei privati (e di 'altri' soggetti) - tutti gli altri nodi stanno venendo a pettine, dal Bilancio 2014 che non c'è ai precari, fino ai rifiuti. 
Il problema dei problemi è il Bilancio 2014. Ormai è chiaro: il Governo di Rosario Crocetta non sa cosa fare. L'assessore all'Economia, Luca Bianchi, e i tecnici dello stesso assessorato brancolano nel buio. Non sanno dove mettere le mani. Non hanno nemmeno la lontana idea sul cosa fare. All'appello mancano troppi soldi.
Il risultato è che la 'bozza' di Bilancio e Finanziaria 2014 non si è ancora materializzata. Cosa che, ieri sera, la più alta carica istituzionale del Parlamento siciliano - il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone - ha stigmatizzato.
Gli altri problemi, tutti gli altri problemi, sono la conseguenza diretta della mancanza del progetto di Bilancio 2014.
Ieri sera abbiamo scritto che l'ufficio del Commissario dello Stato avrebbe espresso dubbi sul disegno di legge per la proroga e per l'ormai impossibile stabilizzazione dei precari degli enti locali. Dubbi che nascono, ovviamente, dalla mancata copertura finanziaria di questo provvedimento. Cioè dalla mancanza di un progetto di Bilancio 2014.
Confusa, e per certi versi oscura, la storia del mutuo da quasi un miliardo di euro che il Governo senza Bilancio vorrebbe fare contrarre alla Regione. Ieri sera sarebbe stata diffusa la lista con i debiti delle Asp e persino di alcune Aziende ospedaliere della Sicilia. Con 600 milioni di questo mutuo si dovrebbero pagare i debiti di queste strutture sanitarie pubbliche della nostra Isola (gli altri 300 milioni e rotti di euro dovrebbero andare a Comuni e Province).
C'è, però, un piccolo problema: sia le Aziende sanitarie provinciali (Asp), sia le Aziende ospedaliere si muovono all'interno di budget che non dovrebbero essere sforati. E sembra impossibile, se non incredibile, che le Aziende sanitarie provinciali e le Aziende ospedaliere abbiano sforato i rispettivi budget addirittura di 600 milioni di euro! 
Ma come, presidente della Regione Rosario Crocetta e assessore alla Salute Lucia Borsellino: si sfora il budget di 600 milioni di euro e voi non dite nulla? Ripianate e basta? Addirittura con un mutuo? E se c'è questo 'buco' come mai avete firmato il contratto con il centro Humanitas di Misterbianco per 10 milioni di euro in più all'anno?
Con chi, poi, si sarebbero indebitate queste Aziende se, negli ultimi anni hanno fornito servizi sempre meno efficienti? Ma come: Asp e Aziende ospedaliere siciliane risparmiano su tutto, tagliando servizi, Punti nascita, medicinali e posti letto e, contemporaneamente, si indebitano per 600 milioni di euro? 
La verità è che la storia di questo mutuo rimane oscura. Ci hanno detto, per esempio, che dovrebbe essere contratto con la Cassa Depositi e Prestiti. Ma circola anche l'ipotesi di un Istituto bancario privato. Vero? Falso? Non è che, sotto, c'è la solita operazione da 'pilotare' con le commesse? Presidente Crocetta, assessore Bianchi: chi è che si dovrebbe 'ammuccare' questi soldi, magari 'chiudendo una bella 'operazione' con le commesse milionarie?
Torna il problema dei problemi: che senso ha un mutuo da un miliardo di euro senza nemmeno conoscere la 'bozza' di Bilancio 2014? Non è che questo mutuo è il 'canto del cigno' non solo di questo Governo, ma della Regione prima del commissariamento romano?
Inquieta, al riguardo, il silenzio del PD. Da oltre un mese i dirigenti di questo Partito non parlano del Governo Crocetta. Solo ieri qualche parola - non esattamente d'incoraggiamento - da parte di Antonello Cracolici.
Non c'è più, da parte di questo Partito, la richiesta pressante di un cambio di marcia. Non c'è più la richiesta di rimpasto della Giunta.
E' come se questo Partito - che pure è la forza politica più forte della 'presunta' coalizione che regge le sorti del Governo Crocetta - avesse detto: Crocetta, il senatore Giuseppe Lumia e gli attuali vertici di Confindustria Sicilia vogliono fare tutto da soli? Bene, si accomodino pure.
Se le cose stanno così, beh, bisogna ammettere che la guerra di nervi sta vedendo vincitore il PD, perché il Governo Crocetta, 'mollato' a Roma da Letta in persona sui precari e senza 'bozza' di Bilancio 2014 sembra al capolinea. Nei giorni in cui ancora rilasciava dichiarazioni - circa un mese e mezzo fa - il segretario del PD siciliano, Giuseppe Lupo, era stato chiaro: i problemi della Regione siciliana sono enormi - aveva detto Lupo - è Crocetta che ha bisogno di noi. I fatti gli stanno dando ragione.
I rifiuti, infine. L'assessore Nicolò Marino sta andando avanti contro i comitati di affari che da almeno un decennio dettano legge con le discariche. L'assessore, con grande coraggio, ha messo a nudo l'ipocrisia di Confindustria Sicilia. A cominciare dal suo vice presidente, Giuseppe Catanzaro, l'industriale che non si occupa di manifatture, ma di discariche.
Andando a fondo nella sua azione di pulizia, l'assessore Marino è sempre meno solo. Ieri sera ha raccolto la solidarietà del movimento Un'Altra storia di Rita Borsellino. E la solidarietà del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. Due fatti politici importanti.
Ora ad essere isolati sono i 'Professionisti dell'antimafia' di Confindustria Sicilia. Isolati, ma sempre con le mani in pasta nei rifiuti, nelle discariche, nell'Irsap, nell'Ast e in mille altri affari.
Antonello Montante, Giuseppe Catanzaro e Ivan Lo Bello sono ancora forti e potenti. Ma non sono più quegli 'angeli' dipinti da certi magistrati e da certi organi d'informazione. Sono stati 'sgamati'. La solfa dell'antimafia che giustifica tutto non 'attacca' più.

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