PERCHE’ SMETTERE DI FUMARE!

Uscire dal tunnel della dipendenza non è facile, cosa ormai risaputa, anche i sassi lo sanno oramai, come tutti i fumatori sanno i rischi che vanno incontro continuando a fumare. Ma siamo sicuri che hanno questa consapevolezza? Credo di no altrimenti come si spiega che diminuiscono solo in piccole percentuali ma in compenso aumentano soprattutto i più giovani visto che gli adulti gli hanno dato il buon esempio?

Il fumatore si deve rendere conto che ha una malattia come è stata riconosciuta dall’OMS, quindi deve essere trattata come tale e non come luogo comune: “ho il vizio di fumare”, fumare come prima cosa è una dipendenza fisica che si innesta quando si fuma la prima sigaretta e poi si continua a farlo senza rendersi conto del vero danno che si sta arrecando al proprio organismo.

Il fumatore quando inizia a fumare, non ha nessuna abitudine, nessun vizio, nessuna componente psicologica, allora si deve chiedere: perché dopo che ho fumato quella prima sigaretta per assecondare un amico, per sentirmi grande o per altre ragioni, non ho più smesso? Cosa è accaduto al suo organismo?

Perché tantissimi fumatori (dai dati circa 13milioni), si trovano ancora oggi in una condizione di confusione mentale da file negativi e continuano imperterriti a fumare pur sapendo a quali danni per la propria salute vanno incontro? Cosa stanno aspettando?
Aspettano forse gli venga diagnosticato quello che non vorrebbero mai sentirsi dire? Aspettano che scatti qualcosa dentro di loro? Aspettano che passi un certo periodo e poi..?

Credo che il problema di fondo sia la mancanza di consapevolezza sopratutto nel rispetto di se stessi e anche dalla mancanza di un vero approfondimento del perché fumano. Ancora oggi la buona parte dei fumatori attribuisce di fumare perché è diventata un’abitudine o vizio come lo chiamano e non accettano invece che hanno una dipendenza fisica innescata dalla nicotina da quando hanno fumato la loro prima sigaretta, oramai riconosciuta come alcaloide.

Quando hai iniziato a fumare, non avevi nessuna abitudine, nessun vizio, nessuna componente psicologica, allora chiediti: perché dopo che ho fumato quella prima sigaretta per assecondare un amico, per sentirmi grande o per altre ragioni, non hai più smesso? Cosa è accaduto al tuo organismo? Perché dopo aver fumato una sigaretta subito dopo senti il bisogno di accenderne un’altra? Perché attribuire al fumo per quello che ti accade, perché sei stressato, nervoso, perché c’è la crisi, o per altri motivi?

Solo un terzo degli Italiani fuma, gli altri due terzi non fuma, ora tu pensi che tutte queste persone che non fumano non vivano anche loro le tue stesse situazioni? Anche loro sentono la crisi, anche loro sono nervose, anche loro sono stressate eppure non fumano, Perché? Ti prego non dare risposte sciocche, come il fumatore è solito attribuire. La semplice ragione è che loro non hanno la dipendenza che hai tu, non sentono questo bisogno, quella necessità che invece nel tuo caso il tuo organismo ti chiede, per cui qualunque cosa ti accada è il momento di accendersi la sigaretta.

Oltretutto credi anche, che quando sei nervoso, o ti succede qualcosa che non ti aspetti, la sigaretta ti possa aiutare e invece non ti accorgi che così facendo aumenti ancora di più il nervosismo e fumi con più accanimento, la nicotina non è un calmante è tutt’altro.
Sei soddisfatto di continuare a fumare, rovinare la tua salute, la tua vita e quella delle persone a te care? Il fumatore in genere è in conflitto con se stesso, perché sa che quello che sta facendo è sbagliato, ma è talmente forte la sua dipendenza che lo porta ha reprimere il conflitto accendendosi la sigaretta e rimanendo così in preda ad emozioni negative che lo ricattano in continuazione. Trascina così la sua vita continuando a lamentarsi ed ad avercela con il mondo intero, ma non agisce per cambiare, migliorando il suo stato.

Se in questo momento non hai ancora trovato dentro di te la capacità di smettere di fumare, se non riesci ad eliminare la dipendenza dalla nicotina che il tuo organismo chiede, se riesci a stare senza fumare solo qualche giorno, ma poi riprendi più di prima, tutto questo non è colpa di nessuno, non è colpa di quello che ti accade nella tua quotidianità, non è colpa dello Stato perché le vende. Cerca di ficcartelo bene in testa!
Quante volte ti sei trovato ad arrenderti dopo qualche giorno che hai preso la decisione di smettere, e ti sei trovato a pensare: non ce la farò mai; smettere è difficile; ho già provato di tutto ma non riesco; cosa c’è in me che non va? E dove pensi ti conducano queste seghe mentali? Se non riesci a creare il livello di consapevolezza di smettere, per migliorare la tua vita, vuol dire che c’è qualcosa che non sai, qualcosa che devi ancora imparare.

Ma poi scendi dalla pianta metti i piedi ben saldi per terra e guarda in faccia la realtà. Non imitare lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia sperando che il problema svanisca da solo. Più terrai la testa sotto la sabbia più continuerai a fumare e la situazione continuerà ad essere sempre più difficile. Guarda dunque il problema in faccia, analizzalo, sezionalo. Forse non è così catastrofico come ti sembra. Dopo aver attentamente esaminato il problema devi fare un’azione. L’azione è una grande creatrice di fiducia. L’azione che intraprenderai avrà sicuramente successo se hai imparato come farla. Perciò non aspettare che il problema ti intimorisca o ti travolga. Fai una mossa! Tu puoi!

I fumatori che ottengono il risultato è perché si sono posti le domande giuste, i fumatori che invece ci provano e non ottengono il risultato è perché si sono posti domande sbagliate, quando si esprimono lo fanno solo per lamentarsi e si chiedono: perché quel cretino di Giorgio c’è riuscito e io no? Vorrei vedere Giovanni se stesse passando quello che sto passando io in questo momento cosa farebbe? Perché capitano tutte a me? Queste domande non fanno che aumentare lo stato di vittimismo e al fallimento di ogni azione.

Le domande giuste da porsi invece sono: come e cosa ha fatto Mario che non ha più fumato che io non faccio ancora? Come e dove posso apprendere l’informazione che mi aiuti ad eliminare la mia dipendenza? Come posso migliorare la mia condizione di vita per non essere più ricattato da chi mi circonda? Come faccio ad eliminare la paura del dopo? Ecco che il fumatore basando le sue domande sul come, invece del perchè raggiunge il suo obiettivo.



Fumare è la più stupida e costosa trappola

mortale che l’uomo si sia mai costruito!


Foto: PERCHE’ SMETTERE DI FUMARE!

Uscire dal tunnel della dipendenza non è facile, cosa ormai risaputa, anche i sassi lo sanno oramai, come tutti i fumatori sanno i rischi che vanno incontro continuando a fumare. Ma siamo sicuri che hanno questa consapevolezza? Credo di no altrimenti come si spiega che diminuiscono solo in piccole percentuali ma in compenso aumentano soprattutto i più giovani visto che gli adulti gli hanno dato il buon esempio?

Il fumatore si deve rendere conto che ha una malattia come è stata riconosciuta dall’OMS, quindi deve essere trattata come tale e non come luogo comune: “ho il vizio di fumare”, fumare come prima cosa è una dipendenza fisica che si innesta quando si fuma la prima sigaretta e poi si continua a farlo senza rendersi conto del vero danno che si sta arrecando al proprio organismo.

Il fumatore quando inizia a fumare, non ha nessuna abitudine, nessun vizio, nessuna componente psicologica, allora si deve chiedere: perché dopo che ho fumato quella prima sigaretta per assecondare un amico, per sentirmi grande o per altre ragioni, non ho più smesso? Cosa è accaduto al suo organismo?

Perché tantissimi fumatori (dai dati circa 13milioni), si trovano ancora oggi in una condizione di confusione mentale da file negativi e continuano imperterriti a fumare pur sapendo a quali danni per la propria salute vanno incontro? Cosa stanno aspettando?
Aspettano forse gli venga diagnosticato quello che non vorrebbero mai sentirsi dire? Aspettano che scatti qualcosa dentro di loro? Aspettano che passi un certo periodo e poi..?

Credo che il problema di fondo sia la mancanza di consapevolezza sopratutto nel rispetto di se stessi e anche dalla mancanza di un vero approfondimento del perché fumano. Ancora oggi la buona parte dei fumatori attribuisce di fumare perché è diventata un’abitudine o vizio come lo chiamano e non accettano invece che hanno una dipendenza fisica innescata dalla nicotina da quando hanno fumato la loro prima sigaretta, oramai riconosciuta come alcaloide.

Quando hai iniziato a fumare, non avevi nessuna abitudine, nessun vizio, nessuna componente psicologica, allora chiediti: perché dopo che ho fumato quella prima sigaretta per assecondare un amico, per sentirmi grande o per altre ragioni, non hai più smesso? Cosa è accaduto al tuo organismo? Perché dopo aver fumato una sigaretta subito dopo senti il bisogno di accenderne un’altra? Perché attribuire al fumo per quello che ti accade, perché sei stressato, nervoso, perché c’è la crisi, o per altri motivi?

Solo un terzo degli Italiani fuma, gli altri due terzi non fuma, ora tu pensi che tutte queste persone che non fumano non vivano anche loro le tue stesse situazioni? Anche loro sentono la crisi, anche loro sono nervose, anche loro sono stressate eppure non fumano, Perché? Ti prego non dare risposte sciocche, come il fumatore è solito attribuire. La semplice ragione è che loro non hanno la dipendenza che hai tu, non sentono questo bisogno, quella necessità che invece nel tuo caso il tuo organismo ti chiede, per cui qualunque cosa ti accada è il momento di accendersi la sigaretta.

Oltretutto credi anche, che quando sei nervoso, o ti succede qualcosa che non ti aspetti, la sigaretta ti possa aiutare e invece non ti accorgi che così facendo aumenti ancora di più il nervosismo e fumi con più accanimento, la nicotina non è un calmante è tutt’altro.
Sei soddisfatto di continuare a fumare, rovinare la tua salute, la tua vita e quella delle persone a te care? Il fumatore in genere è in conflitto con se stesso, perché sa che quello che sta facendo è sbagliato, ma è talmente forte la sua dipendenza che lo porta ha reprimere il conflitto accendendosi la sigaretta e rimanendo così in preda ad emozioni negative che lo ricattano in continuazione. Trascina così la sua vita continuando a lamentarsi ed ad avercela con il mondo intero, ma non agisce per cambiare, migliorando il suo stato.

Se in questo momento non hai ancora trovato dentro di te la capacità di smettere di fumare, se non riesci ad eliminare la dipendenza dalla nicotina che il tuo organismo chiede, se riesci a stare senza fumare solo qualche giorno, ma poi riprendi più di prima, tutto questo non è colpa di nessuno, non è colpa di quello che ti accade nella tua quotidianità, non è colpa dello Stato perché le vende. Cerca di ficcartelo bene in testa!
Quante volte ti sei trovato ad arrenderti dopo qualche giorno che hai preso la decisione di smettere, e ti sei trovato a pensare: non ce la farò mai; smettere è difficile; ho già provato di tutto ma non riesco; cosa c’è in me che non va? E dove pensi ti conducano queste seghe mentali? Se non riesci a creare il livello di consapevolezza di smettere, per migliorare la tua vita, vuol dire che c’è qualcosa che non sai, qualcosa che devi ancora imparare.

Ma poi scendi dalla pianta metti i piedi ben saldi per terra e guarda in faccia la realtà. Non imitare lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia sperando che il problema svanisca da solo. Più terrai la testa sotto la sabbia più continuerai a fumare e la situazione continuerà ad essere sempre più difficile. Guarda dunque il problema in faccia, analizzalo, sezionalo. Forse non è così catastrofico come ti sembra. Dopo aver attentamente esaminato il problema devi fare un’azione. L’azione è una grande creatrice di fiducia. L’azione che intraprenderai avrà sicuramente successo se hai imparato come farla. Perciò non aspettare che il problema ti intimorisca o ti travolga. Fai una mossa! Tu puoi!

I fumatori che ottengono il risultato è perché si sono posti le domande giuste, i fumatori che invece ci provano e non ottengono il risultato è perché si sono posti domande sbagliate, quando si esprimono lo fanno solo per lamentarsi e si chiedono: perché quel cretino di Giorgio c’è riuscito e io no? Vorrei vedere Giovanni se stesse passando quello che sto passando io in questo momento cosa farebbe? Perché capitano tutte a me? Queste domande non fanno che aumentare lo stato di vittimismo e al fallimento di ogni azione.

Le domande giuste da porsi invece sono: come e cosa ha fatto Mario che non ha più fumato che io non faccio ancora? Come e dove posso apprendere l’informazione che mi aiuti ad eliminare la mia dipendenza? Come posso migliorare la mia condizione di vita per non essere più ricattato da chi mi circonda? Come faccio ad eliminare la paura del dopo? Ecco che il fumatore basando le sue domande sul come, invece del perchè raggiunge il suo obiettivo.

                        Fumare è la più stupida e costosa trappola
                              mortale che l’uomo si sia mai costruito!

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