sabato 26 aprile 2014

"L'UOMO CHE SI EMARGINA"

"L'UOMO CHE SI EMARGINA"

Qual è il diritto di cui l'uomo, in assoluto, non può fare a meno?
La libertà.
L'uomo di ogni tempo ed in ogni luogo ha lottato per la libertà, ha ucciso ed è morto per ottenerla ed ha pianto amaramente quando l'ha perduta.
La libertà è un bene sacro, ma qual è la vera libertà?
Quand' è che siamo veramente liberi?
E' libero l'uomo di oggi di essere cosa e di avere cosa?
E' libero di essere soffocato dagli impegni, è libero di sacrificare tutto per la sua ambizione, è libero di farsi tormentare dal denaro e dal potere, è libero di comprare cose assolutamente inutili e superflue, è libero di sprecare il proprio tempo ed è libero di essere ossessionato dalla perfezione fisica.
Ma tutta questa libertà a che serve se non puoi condividere con nessuno le tue conquiste?
La realtà è che l'uomo è molto solo e vive da emarginato nella folla. La sua solitudine è fatta di egoismo e di rivalsa e nasce dall'identificazione, nel prossimo, del vero ed unico nemico; il proprio io è diventato il primo prossimo da dover amare, nonostante le delusioni e malgrado i limiti.
Il problema è che non esiste un vero traguardo, che non ci si libera mai da quell' ansia di avere e di mostrare, per questo siamo sempre più sottoposti a diventare vittime della rabbia e dell'invidia e siamo sempre più disposti a giustificare la prepotenza e l'arroganza.
L'uomo, oggi, è semplicemente libero di essere tutto ciò che non vorrebbe essere e di vivere una vita che non è la sua.
La vita lo attraversa, gli passa accanto per la strada, si alza con il sole del mattino e gli sta accanto tutto il giorno, quieta, nella speranza di essere ascoltata prima che cali la notte.
Se domani l'uomo si sveglierà purificato dalla presunzione del giudizio e con la voglia di essere se stesso, che è l'unico modo di diventare veramente liberi, non dovrà più temere di arrivare alla [me dei suoi giorni con il rimpianto di non avere vissuto.

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