I ricchi e i poveri devono pagare uguale?
No, in base all'art. 53 della Costituzione "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". La tassazione (l'obbligo di pagare i tributi) si fonda quindi sul principio di equità e che corrisponde al concetto di giustizia fiscale:Per esempio:
- due maestre che guadagnano uguale, pagano lo stesso importo (valore) di tributi
- un impiegato e il suo capo che non guadagnano uguale, non pagano uguale.
Quali sono le leggi che regolano il pagamento dei tributi?
L'insieme delle leggi che regolamentano il corretto pagamento dei tributi si chiama "Statuto del Contribuente" (colui che paga le tasse).Lo Statuto del contribuente (L. 212/2000 integrato dal Decreto legislativo 32/2001) richiama i principi costituzionali in materia di tributi, in particolare gli articoli della Costituzione Italiana:
articolo 3
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico, che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini...".
articolo 23
"Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge."
articolo 53
"Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività."
articolo 97
"I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione."
Inoltre, lo Statuto dei diritti del contribuente:
- regola il rapporto tra Fisco e contribuente (chi paga le tasse)
- stabilisce sia i diritti del contribuente che i doveri del legislatore e dell'Amministrazione Finanziaria
- crea la figura del "Garante del contribuente" che ha il compito di tutelare il contribuente e difendere i suoi diritti.
L'obbligo di far pagare i tributi (imposizione fiscale) è sempre stata una delle questioni più delicate che rientra tra i problemi dei governi degli Stati.
La Costituzione non permette alle Province ed ai Comuni di imporre dei tributi propri; grazie a successive leggi dello Stato, le Province ed i Comuni hanno potuto creare dei tributi locali.
Come si classificano le "imposte" (tipo di tributi)?
Innanzitutto, le imposte si dividono in:IMPOSTE ERARIALI di competenza dello Stato | IMPOSTE LOCALI di competenza di Regioni, Province e Comuni |
Tutte le imposte di classificano anche in:
IMPOSTE DIRETTE si applicano sul reddito (stipendio, ecc.) o sul patrimonio (case, terreni, ecc). Le principali imposte dirette sono:
| IMPOSTE INDIRETTE si applicano su quello che si compra con il denaro, cioè i consumi (per esempio: libri, cd, giochi, ecc). Le principali imposte indirette sono:
|
IMPOSTE PERSONALI si applicano sulla ricchezza che appartiene a una determinata persona e tengono conto di certe condizioni personali; per esempio, l'IRPEF è un'imposta diretta ma anche personale | IMPOSTE REALI non tengono conto delle condizioni delle persone; per esempio l'ICI (imposta sull'abitazione, ecc.) |
IMPOSTE PROPORZIONALI quando viene applicata un'aliquota (il valore dell'imposta in percentuale) fissa (costante), qualsiasi sia il reddito imponibile (IRPEG) | IMPOSTE PROGRESSIVE crescono con il crescere delle ricchezze di un soggetto e diminuiscono con il loro diminuire:
|
Come si riscuotono le imposte?
- Per trattenuta:
per esempio, si trattiene una parte di stipendio dei dipendenti - Con pagamento diretto: per esempio, la persona si reca in banca, in posta ecc. (ICI, IRPEF, ecc.) con Modelli F23 e F24
- Con iscrizione a ruolo: quando un contribuente non paga, viene inserito negli elenchi dei debitori, coloro che non hanno pagato le tasse (IRPEF in caso di errori).
Nessun commento:
Posta un commento