sabato 17 maggio 2014

I CONSIGLIERI D'OPPOSIZIONE SI INDIGNANO





RIZZA ABBANDONATO DAI SUOI - SI SONO RIFIUTATI DI TRATTARE E POI VOTARE L'IMMORALE TESTO DELLA MOZIONE DI SOLIDARIETA' NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE SCARINCI. INVETTIVE DI RIZZA FINO ALLE MINACCE O RITORSIONI. TUTTE REGISTRATE IN VIDEO.

16 
maggio 2014 - Una solidarietà imposta , al punto da pretendere di essere votata, ma che è andata, fortunatamente, contro la sensibilità di parecchi consiglieri comunali di maggioranza che hanno abbandonato l'aula lasciando il sindaco Rizza con un palmo di naso.

Rizza nella sua qualità di RE DEL PASTIFICIO non si è reso conto conto che un atto di solidarietà non può essere imposto con l'arroganza e la prevaricazione ma esso deve sgorgare dal più profondo del cuore.

Per farla breve: al momento della trattazione della mozione di solidarietà IMPOSTA, in aula vi erano solamente due soli consiglieri di maggioranza, Maria Catalano e Giovanni Parisi. Gli altri sono fuggiti.

Davanti a questa sconsolata visione di aula semi vuota, ancora una volta si registra in aula quella politica da cortile, da molti evidenziata in sei anni di sindacatura Rizza, nonchè la sua troppa invadenza nel Consiglio comunale senza tenere conto che lui , sindaco, in quell'aula è SOLO UN OSPITE in aula e non il SOVRANO. Come al solito, anche questa sera, Rizza non ha fatto altro che parlare a ruota libera , contravvenendo al regolamento, bacchettando tutto e tutti, lanciando messaggi dal sapore intimidatorio e tentando, senza riuscirvi, di imporre il suo volere.

Tutto questo senza essere frenato minimamente dal Presidente del Consiglio comunale che spesso appare succube di Rizza.
Parlando dell'ignobile MOZIONE ha sostenuto che è "PREOCCUPANTE" che un atto pubblico venga pubblicato (legittimamente) dalla stampa che fa VERA INFORMAZIONE al fine si avvertire del madornale errore che stavano commettendo i consiglieri comunali tutti.

Dimentica Rizza quanti documenti lui abbia diffuso nel passato ai rappresentanti della stampa, quando era consigliere comunale, ancora prima che gli argomenti venissero portati in aula? Due pesi e due misure per convenienze personali?

Ormai la popolazione di Priolo, dopo avere appreso della tempesta giudiziaria abbattutasi su Sindaco e Presidente del Consiglio comunale, ritiene che l'UNICA MOZIONE plausibile da portare in aula sia una mozione di sfiducia per Rizza e Scarinci.

(Nella foto: i banchi della maggioranza sconsolatamente vuoti).

Sintesi estrema della riunione consiliare:
Ripresa stasera la seduta rinviata ieri sera per la mancanza di numero legale. In aula 13 presenti su 20. Mancavano all'appello Alessandro Biamonte, Lia La Duca, Pippo Fiducia, Giuseppina Valenti, Orazio Valenti, Amerigo Sullo, Massimo Giannetto.

Dopo l'arrogante colpo di mano che ha forzato l'approvazione di un regolamento comunale per lo svolgimento di attività di volontariato nelle strutture e nei servizi del comune senza ascoltare le proposte dell'opposizione e la conseguente richiesta di rinvio tesa ad approfondire una tematica immersa nell'assoluto mistero , la maggioranza consiliare si è dissolta come neve al sole, abbandonando gli scranni consiliari.

Perchè è scappata la maggioranza consiliare?



Priolo, la consigliera di opposizione, Patrizia Arangio, commenta i vergognosi episodi accaduti nel Consiglio comunale del 16 maggio 2014. 
Priolo,la consigliera di opposizione , Patrizia Arangio, commenta i vergognosi episodi accaduti nel Consiglio comunale del 16 maggio 2014, sia per l'unilaterale approvazione di un regolamento comunale per lo svolgimento di attività di volontariato nelle strutture e nei servizi del Comune di Priolo, che per la clamorosa fuga dall'aula dei consiglieri di maggioranza, schifati da una mozione di solidarietà al presidente del consiglio con cui si voleva costringere la pubblica assise ad esprimere solidarietà addirittura attraverso la votazione di una mozione. 

Una vergogna mai vista nella storia politica di Priolo. La solidarietà infatti si esprime con parole convinte che sfociano direttamente dal profondo del cuore e non con la costrizione di una mozione.

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