domenica 8 febbraio 2015

20 MOSSE PER AIUTARE L'AMBIENTE

20 mosse per aiutare l'ambiente



Dare una mano all'ambiente è facile! Ecco 20 mosse intelligenti:

   1. Fai finta che i sacchetti di plastica non esistano: usa borse di cotone per la spesa
   2. Consuma prodotti locali: il trasporto di prodotti da lontano fa consumare petrolio e aumentare l'effetto serra.
   3. Abbassa la temperatura: vivi meglio ed inquini di meno
   4. Usa meglio gli elettrodomestici: spegni pc e televisore, lo "stand-by" consuma, quindi inquina
   5. Prendi il sole. Come? Con i pannelli solari.
   6. Cambia (appena puoi) la macchina: e sceglila a metano o gpl. E, soprattutto, usala il meno possibile (guarda video)
   7. Tieni i piedi per terra: gli aerei provocano il 10% dell'effetto serra mondiale (guarda video)
   8. Mangia frutta e verdura (se biologiche, meglio): il ciclo di produzione di carne bovina è responsabile del 18% delle emissioni mondiali di gas serra, oltre a favorire per il suo sfruttamento intensivo la deforestazione
   9. Usa pannolini eco-compatibili: la biodegradazione di quelli "tradizionali" richiede 500 anni
  10. Per conservare i cibi, usa vetro (guarda video) e non alluminio (guarda video): inquina, e per la sua produzione lo spreco energetico è enorme
  11. Informati con intelligenza: ci sono centinaia di siti, riviste e tv che ti parlano di ambiente e sviluppo sostenibile
  12. Non incartarti: utilizza la tecnologia digitale per inviare e ricevere documenti e per informarti: salvi alberi e non inquini coi trasporti
  13. Pulisciti i denti, ma con intelligenza: se la lasci scorrere, getti fino a 30 litri d'acqua. Aprila solo quando li risciacqui
  14. Usa le lampadine a risparmio energetico: consumano 5 volte di meno e durano 10 volte di più.
  15. Mangia sano, scegli il biologico: è un metodo di coltivazione rispettoso dell'ambiente (guarda video)
  16. Mangia consapevole: sono buoni, ma per la produzione di hamburger si stanno distruggendo intere foreste (guarda video). Pensaci.
  17. Una doccia è bella se dura poco: in 3 minuti consumi 40 litri d'acqua, in 10 minuti più di 130 litri.
  18. Pensa sempre che ogni oggetto che usi diventerà un rifiuto: fallo durare il più a lungo possibile
  19. Usa e getta? No grazie. Per esempio, usa pile ricaricabili: si possono ricaricare fino a 500 volte.
  20. Fai la raccolta differenziata: è il contributo più intelligente e più importante che puoi dare all'ambiente

Come produrre meno rifiuti


Ridurre i rifiuti, una sfida possibile: ecco perché.

Il problema dello smaltimento dei rifiuti sta diventando una priorità nell'agenda degli amministratori a livello globale: discariche, inceneritori e abbandono indiscriminato sul territorio di ogni tipo di rifiuto sono diventati vere e proprie emergenze sociali oltre che ambientali.
Un problema davvero grave che non può lasciare indifferenti e di fronte al quale sembra esserci una via d'uscita obbligata:cercare di produrre meno rifiuti e meno inquinamento possibile.
E' importante che questo semplice messaggio entri a far parte delle nostre azioni quotidiane, a tutti i livelli.

Possiamo fare molto per iniziare ad invertire la rotta, una rotta a dire il vero piuttosto preoccupante se si pensa che le previsioni indicano un aumento considerevole (e non una diminuzione) della produzione di rifiuti sia in area UE che a livello globale almeno per i prossimi 12 anni.

La risposta a questo trend è riassumibile in 2 parole: riduzione alla fonte e raccolta differenziata.
 Ecco come.

Riduzione alla fonte e riuso: molte aziende iniziano a porsi il problema dello smaltimento dei propri imballaggi, ma noi possiamo dare un impulso ulteriore e importante alla riduzione alla fonte dei rifiuti. Per esempio, rifornendoci con prodotti alla spina (detersivi alla spina, latte alla spina) un servizio che si sta sviluppando sempre più su tutto il territorio nazionale e che permetterebbe di eliminare 4,5 kg di plastica e 6,9 kg di tetrapak a testa ogni anno (11,4 kg!). E ancora, leggere il giornale via internet per risparmiare 70 kg a testa ogni anno. 

utilizzare pannolini riciclabili, si risparmiano soldi (costano di più ma ne servono molti di meno) e soprattutto evitano 1 tonnellata (!) di rifiuto in 3 anni. Se a questo aggiungiamo di bere acqua del rubinetto (buona, pulita, controllata e poco costosa) il risparmio di plastica aumenta di altri 12 kg a testa all'anno.

Anche cercare di utilizzare il più a lungo gli oggetti che acquistiamo è un aiuto concreto non solo all'ambiente, ma anche allo spreco, dai sacchetti della spesa al cellulare o al computer.

Raccolta differenziata: la raccolta differenziata è il metodo più economico ed ambientalmente sostenibile di gestire i rifiuti. Il suo indotto crea occupazione sul territorio, valorizza ciò che scartiamo veicolando anche un messaggio sociale importante, inquina poco, è facilmente controllabile dai cittadini stessi e, cosa molto importante, permette di recuperare dal 65 al 85% dei RSU (rifiuti solidi urbani). 

Non è utopia, vi sono già realtà che hanno raggiunto livelli ottimi di raccolta differenziata. 3 esempi: San Francisco (USA), 800.000 abitanti, quasi il 70% di raccolta differenziata e obiettivo 100% entro il 2020, Novara, 100.000 abitanti al 70% e Consorzio Priula - Treviso, 220.000 abitanti al 75% di raccolta differenziata.

La raccolta differenziata valorizza il rifiuto perché lo recupera e lo rigenera, consumando molta meno energia nel processo di riciclo rispetto alla produzione da materie prime. Crea ricchezza, perché il rifiuto vale, e risponde a vere proprie regole di mercato e rispetta l'ambiente perché non lascia l'onere di smaltire i rifiuti alla natura.
Produrre meno rifiuti, si può.


Rischi per la salute

L'inquinamento esiste a livello locale e a livello globale. Fino a poco tempo fa si pensava che solo l'inquinamento locale costituisse un problema: per esempio, la combustione del carbone produce emissioni che in determinate concentrazioni risultano pericolose per la nostra salute.
Si pensava, in pratica, che se gli inquinanti fossero stati "diluiti" nell'atmosfera non potessero essere causa di problemi per l'uomo, senza considerare l'alta capacità di "spostamento" attraverso le correnti d'aria (dovuta alla leggerezza delle particelle inquinanti) ma,  soprattutto, l'immensa quantità prodotta a livello planetario dalle nostre attività.
Negli ultimi decenni ci si è invece resi conto che molti tipi di inquinamento costituiscono un grave problema globale.
Quindi, possiamo definire l'inquinamento atmosferico come la presenza nell'atmosfera di sostanze nocive che causano un effetto negativo sull'uomo, sugli animali e sulla vegetazione.
Gli inquinanti vengono in genere suddivisi in due gruppi: quelli di origine antropica (prodotti dalle attività umane), e quelli naturali.
E' accertato che gli inquinanti prodotti dalle attività industriali, militari e civili giochino un ruolo di primo piano in molte patologie gravi: tumori, disturbi del sistema immunitario, allergie, asma, solo per citarne alcune.
I danni alla salute prodotti dall'inquinamento oscillano tra il 2 ed il 3% del prodotto interno lordo.

Endometriosi: sconosciuta ma molto diffusa


Dopo solo poco più di un anno da Canto XXXV - Inferno. Donne affette da Endometriosi, libro che ha visto la ristampa dopo pochi mesi dalla sua uscita, la casa Editrice Mammeonline pubblica un altro libro su questa malattia: CondivindEndo.

Veronica Prampolini, l’autrice di entrambi i libri, ha scelto questo titolo che, con una sola parola, esprime con compiutezza il senso del libro: condividere l’endometriosi, condividere una malattia che come poche altre condanna invece alla solitudine.
Una malattia che a volte è invisibile e che a volte è difficile da spiegare, da far comprendere a chi ci è vicino.

Le donne che nel mondo ne soffrono sono 150 milioni, solo in Italia sono 3 milioni.
Un numero enorme perché resti inascoltato. Un numero enorme di donne che soffre senza sapere perché, che non può avere figli, che deve vergognarsi ogni volta che deve avvisare di non poter andare a lavorare, o ancora peggio, che deve continuare a lavorare soffrendo e che spesso si sente magari dire che il suo male è dovuto a tensioni o malesseri emotivi.

Grazie a Veronica Prampolini però le donne affette da endometriosi si sono incontrate, hanno riconosciuto l’una nell’altra il proprio dolore, la propria rabbia e hanno deciso di condividerli in questo libro, composto da tante voci, tante donne ognuna con la sua endometriosi. A loro si sono uniti anche molti medici che hanno voluto aggiungere la loro voce e la loro esperienza.

Un libro in cui raccogliere lacrime e provare insieme, se non a guarire, a sorridere.


"Non voglio rinnegare gli effetti devastanti di questa malattia subiti dal corpo, ma credo si possa, insieme, riuscire ad alleviare almeno il dolore dell'anima e così, come avviene nella mia vita, vorrei che per ogni donna ci fossero spiragli di luce e di speranza, nel percorso verso l'accettazione, che andassero a fare media con i momenti dolorosi vissuti e riscattassero il loro diritto di poter vivere e non di sopravvivere."

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