venerdì 22 aprile 2016

Oggi è la Giornata della Terra


Oggi è la Giornata della Terra

La si festeggia ogni anno dal 22 aprile 1970

Risultati immagini per 22 aprile 2016 giorno della terra   
Oggi è la Giornata della Terra, un’occasione per celebrare il pianeta su cui viviamo e per affrontare questioni che riguardano la protezione dell’ecosistema, la lotta all’inquinamento e il modo per contrastare il progressivo esaurimento delle riserve naturali e la scomparsa di tante specie di animali e vegetali.

Perché la Giornata della Terra è oggi

L’istituzione di una Giornata della Terra avvenne nel 1970 su iniziativa del Senatore degli Stati Uniti Gaylord Nelson. Quando, infatti, tra il gennaio e il febbraio del 1969 a Santa Barbara, in California, si verificò uno dei più gravi disastri ambientali degli Stati Uniti, causato dalla fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil, il senatore Nelson decise di occuparsi maggiormente delle questioni ambientali e, per portarle all’attenzione dell’opinione pubblica, propose appunto di fissare una giornata dedicata a questi temi. La Giornata della Terra si tenne per la prima volta il 22 aprile 1970 per ragioni pratiche, scegliendo una data tra le vacanze primaverili e la sessione di esami per coinvolgere gli studenti.



 

domenica 17 aprile 2016

BATTIAMO IL QUORUM TUTTI INSIEME

Arrivare alla Libertà di Voto non è stata una Passeggiata!!!!
Votare è un diritto...bellissimo!!!

giovedì 29 ottobre 2015

Deformata la Costituzione, nasce il Comitato per il No

Deformata la Costituzione, nasce il Comitato per il No

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale annuncia la costituzione del Comitato che sosterra’ il No nel referendum confermativo sulle modifiche della Costituzione, che sono state fortemente volute dal governo Renzi ed imposte al Parlamento come parte essenziale del suo programma politico. Il Senato il 13 ottobre ha approvato il ddl Boschi Renzi con modifiche marginali, senza ascoltare gli appelli a non manomettere la Costituzione provenienti da autorevoli costituzionalisti e da tanti cittadini che pensano che i principi fondamentali su cui si regge la democrazia in Italia dovrebbero essere affrontati con la prudenza e il rispetto che meritano.
Il giudizio negativo sul testo della riforma approvata dal Parlamento si fonda anche sull’interazione fra le modifiche costituzionali e la nuova legge elettorale (l’Italicum) che ripropone amplificandoli gli stessi aspetti di incostituzionalità del porcellum, che la Consulta ha censurato con la sentenza n. 1/2014. Con queste riforme si crea un contesto istituzionale che sterilizza il sistema di pesi e contrappesi che i Costituenti vollero instaurare per evitare pericolose concentrazioni di potere nelle mani di un unico soggetto politico (un uomo solo al comando) e si finisce per dissolvere l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza.
Per contrastare gli effetti perversi dell’Italicum il Coordinamento ha già depositato in Cassazione, il 16 ottobre la richiesta di due referendum abrogativi e si prepara ad organizzare la campagna di raccolta di firme. Per contrastare la riforma costituzionale è stato deciso di costituire in via anticipata il Comitato per il No.
Naturalmente la speranza è che il Parlamento, riveda le sue posizioni. Se ciò non dovesse avvenire sarà giocoforza affrontare il referendum previsto dall’art. 138 della Costituzione, che permetterà ai cittadini italiani di potersi finalmente esprimere e di bocciare questa inaccettabile manomissione della Costituzione, come è già avvenuto nel 2006 quando è stata cancellata la riforma voluta da Berlusconi. In ogni caso il governo Renzi deve sapere fin da ora che ci sara’ chi sosterra’ il no nel referendum senza farsi scoraggiare dalla retorica delle riforme con la quale si cerca di neutralizzare ogni dissenso.
Il Comitato è apartitico e nasce dall’incontro fra le associazioni attive nella società civile sui temi della democrazia, alcuni soggetti politici e sindacali e la migliore cultura giuridica costituzionale italiana e chiederà l’adesione delle forze politiche e sindacali che vorranno impegnarsi per il no.
Vi partecipano autorevoli giuristi e costituzionalisti come Gaetano Azzariti, Felice Besostri, Francesco Bilancia, Lorenza Carlassare, Claudio De Fiores, Gianni Ferrara, Alessandro Pace, Stefano Rodotà, Francesco Rescigno, Cesare Salvi, Federico Sorrentino, Massimo Villone, Mauro Volpi, Gustavo Zagrebelsky e personalità della cultura o esponenti delle associazioni come Sandra Bonsanti Anna Falcone, Alfiero Grandi, Raniero La Valle, Alberto Asor Rosa, Francesco Baicchi, Antonello Falomi, Giovanni Palombarini, Pancho Pardi, Livio Pepino, Franco Russo, Giovanni Russo Spena, Vincenzo Vita e tanti altri.
La presidenza del Comitato è stata assunta dal prof. Alessandro Pace, che sarà coadiuvato da due vicepresidenti in persona di Anna Falcone e Alfiero Grandi.
Roma, 29 ottobre 2015
VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA

sabato 25 luglio 2015

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sabato 13 giugno 2015

LUNGA GIORNATA DELLA LENTEZZA

La Lunga Giornata Mondiale della Lentezza 2015 è la nona edizione di un evento che si prefigge di entrare nel calendario delle nostre abitudini. L'Arte del Vivere con Lentezza Onlus rivolge a tutti i cittadini del globo un invito ad ascoltare il ritmo del tempo per ritrovare uno stile di vita armonico, rispettoso e frugale che consenta di superare i danni causati dalla frenesia con la semplicità di una pausa, di un gesto e di un sorriso.  
Signori, signore, siete pronti alla Lunga Giornata Mondiale della Lentezza 2015? L’evento più amato dai sostenitori della slow life di tutto il mondo è pronto a tornare per una nona edizione da iper-relax, distribuita su sette giorni – dal 7 al 13 giugno 2015 – per far sentire più forte l’invito ad ascoltare il ritmo del tempo per ritrovare uno stile di vita armonico, rispettoso e frugale che consenta di superare i danni causati dalla frenesia con la semplicità di una pausa, di un gesto e di un sorriso.
Nata da Arte del Vivere con Lentezza Onlus, la manifestazione ha conquistato negli anni metropoli frenetiche del calibro di Milano, New York, Tokyo, Shanghai, Londra e Parigi. Quest’anno però l’obiettivo principale è il capoluogo lombardo, sede di Expo e palcoscenico globale attraverso il quale si vogliono divulgare valori come la sostenibilità, la vivibilità e la convivenza. E’ convinzione sempre più diffusa, infatti, che un’economia sana non possa non prendere in considerazione anche il benessere delle persone come indice di ricchezza
Spazio allora ad una intera settimana dedicata alla lentezza! Dal 7 al 13 giugno 2015 sono previsti eventi in tutta Italia, a cui si aggiungerà il concorso fotografico nazionale: Quiet City che ci invita a riassumere in un’immagine creativa e originale la nostra idea di vivere con lentezza in città. Luoghi o gesti, azioni o oggetti, esperienze di vivere quotidiano che svelino una realtà urbana lenta e tranquilla.
Ok, siete pronti a rallentare?

venerdì 12 giugno 2015

TRIVELLAZIONE IN SICILIA


Fare Democrazia
Nota sulle trivellazioni

24 mila chilometri quadrati, un’area grande come la Sardegna, passa nella disponibilità delle compagnie petrolifere, dall’Adriatico centro-meridionale allo Jonio, al Canale di Sicilia. Un attacco senza precedenti alle risorse paesaggistiche e della marineria italiane, mentre Regioni, Provincie (per quel che ne rimane)e Comuni non contano nulla sul piano decisionale.L’art.38 del decreto denominato sblocca- Italia rischia di distruggere quel tanto che si è ancora salvato delle nostre risorse naturali. Lo  stesso governo della Regione Sicilia sta avallando questo scempio per interessi clientelari territoriali poiché l’attività delle piattaforme petrolifere darebbe fiato alla industria di estrazione finalizzata agli impianti di Gela (città natale del presidente Crocetta).Nonostante la presa di posizione della commissione ambiente dell’ARS e nonostante l’ordine del giorno votato in Senato nella seduta del 3 marzo che impegnava il governo nazionale a non rilasciare nuove autorizzazioni relative alle attività di prospezione, ricerca, coltivazione e stoccaggio di idrocarburi, oggi, anche per effetto di una sentenza del TAR del Lazio che ha respinto i ricorsi di comuni ed associazioni ambientalistiche, le autorizzazioni stanno per essere rilasciate con la motivazione che non si prevedono impatti significativi sugli habitat delle zone interessate. Ma, quelli che giustificano tutto questo sanno che un anno di estrazione nell’area siciliana, solo per fare un esempio, equivale ad un solo giorno di consumo in Italia, con un prezzo ambientale che, al contrario, è elevatissimo? Infatti i progetti di esplorazione e trivellazione in mare, per le tecniche usate, distruggono l’ecosistema e la biodiversità marina.
Durante la sua vita una singola piattaforma può scaricare nel mare 90.000 tonnellate di fluido di perforazione e frammenti di metallo, perforare fra i 50-100 pozzi, ognuno dei quali rilascia in mare 11 tonnellate di metalli tossici, dovendo smaltire rifiuti solidi e liquidi ed emettendo nell’acqua e nell’aria ossigeno, vapore d’acqua, ossidi di azoto e monossido di carbonio, oli minerali, arsenico, cadmio, cromo mercurio, nichel, piombo e potenti agenti cancerogeni come toluene, benzene e xilene. Tutto questo per non parlare degli incidenti, assai frequenti, e delle perdite fisiologiche del petrolio durante l’estrazione (circa il 5%).Poiché, per quel che ci riguarda più da vicino, il tratto di mare interessato dalle prospezioni prima e dall’estrazione poi, si estende da Pozzallo fino a Marzamemi e Portopalo, c’è anche da considerare l’effetto che tutto ciò può avere sul turismo e sulla pesca di quest’area. Tutto questo mentre in tutto il mondo crescono le attività sulle fonti rinnovabili, fonti pulite che sono ignorate dalle politiche energetiche a livello nazionale, a partire dalla Strategia energetica nazionale. Ancora non è troppo tardi per evitare il peggio, è necessario, però, che i cittadini reagiscano attraverso una più decisa mobilitazione che dia un forte segnale a chi ci governa.


On. RAFFAELE GENTILE 

domenica 24 maggio 2015

LA SOCIETÀ' SI PUÒ MIGLIORARE





Migliorare la Società

Quello che io affermo non è un pensiero, ma un fatto e una realtà.
Noi viviamo in una società egoistica, dove conta solo il denaro. In questo sistema, la libertà è generalmente intesa come diritto di comportarsi in senso contrario al benessere generale e di pensare solo ed unicamente al proprio tornaconto.
Individui si arricchiscono rubando, imbrogliando e calpestando per poter soddisfare le proprie bramosie. Viviamo senza rendercene conto in un'immensa mafia d'imbrogli, socialmente accettati e cosi diventati legali. Il peccato collettivo diventa virtù.
Anche cambiando la struttura della società, senza tangere gli impulsi egoistici, tutti noi rimarremo sempre schiavi ed oppressi da una società ingiusta.
E allora che si fa? La speranza non è negata a nessuno. Ognuno, individualmente, ha la possibilità d'eliminare le brame separative dell'io personale e vivere una vita retta e onesta.
Questo è il messaggio e la speranza che bisogna diffondere ai giovani per farli consapevoli della realtà in cui si radica la società. Solo quando l'individuo avrà una visione completa del mondo nel quale vive potrà sentirsi realmente responsabile, perché parte del tutto, e solo allora, a mio avviso, avrà il giusto atteggiamento per affrontare la vita dello spiritopoiché la vita spirituale non deve in nessun modo essere separata dalla vita quotidiana.
Mi fermo qui.

Leone Tolstoi ha scritto : ogni tentativo di dare un significato qualunque alla vita, se la vita non è basata sulla rinuncia dell'egoismo, se non ha per scopo il servir gli uomini, diventa una chimera che vola a brandelli al primo contatto con la ragione.